
Henshin/Mecha da Zazà Ramen
Henshin/Mecha da Zazà Ramen
Zazà Ramen presenta:
HENSHIN / MECHA
mostra di Barbara Barberis & Christian Colombo
a cura di @litostudio
dal 10 al 16 ottobre 2022
Vernissage/party mercoledì 12 ottobre, ore 18-21
In collaborazione con @milanosake @sotosake
Dj set by @_natsutaro
“Viviamo in tempi difficili, di trasformazione e grande incertezza. Quando questo accade, da sempre, cerchiamo aiuto e conforto nella dimensione umana dei nostri eroi.”
Henshin (変 身) è la parola giapponese per indicare la “trasformazione”. Letteralmente significa “cambiare o trasformare il corpo” ed è un concetto espresso in maniera peculiare nel mondo dei manga, degli anime e nei film live action. Quando un personaggio si trasforma in un supereroe diventa infatti un Henshin Hero (変 身 ヒ ー ロ ー) e avrà una sua Henshin Call, un richiamo, uno slogan da sfoggiare prima della trasformazione. Dal puro intrattenimento all’intreccio narrativo più complesso, il concetto di trasformazione nella cultura giapponese ha radici profonde e si fonda sul principio di riconsiderazione dei propri canoni, in una ripetizione che sembra sempre la stessa, ma al contempo è mutevole, creativa, rivoluzionaria.
Le opere esposte rappresentano una ricerca in tal senso. Come sulla parete di un izakaya dell’epoca Shōwa (1926/1989), in un clima di ricostruzione postbellico, troviamo le foto ritratto di Barbara Barberis che immortalano i giganti d’acciaio, i Super Robots più significativi della Golden Age della fantascienza nipponica (1963/1978). Potenti robot umanizzati, immortalati nei ritratti canonici degli anni ‘60, come ricordi di un’epoca passata indimenticabile, mitologica. Attraverso la macchina fotografica, il robot si trasforma.
Dal manga, all’animazione, al gioco fino a diventare icona. Vicino alle cornici troviamo le creazioni 3D di Christian Colombo, un lavoro dedicato ai caschi dei famosi piloti di Super Robots. Gli esseri umani che, indossando, la maschera/casco possono diventare eroi. Elmi che ricordano antiche armature e che oggi si trasformano in oggetti di design, ma che portano con sé l’eredità e le emozioni di una generazione.