PER L’USCITA DEL SINGOLO “NON AMARSI” I LES ENFANTS REGALANO UN WORKSHOP DI KINTSUGI. QUALI CONNESSIONI CI SONO FRA IL GRUPPO INDIE MILANESE E IL GIAPPONE?
Intervista ai Les Enfants
A febbraio è uscito “Non amarsi”, il nuovo singolo dei Les Enfants, band indie milanese, per Costello’s Records. Il testo del brano ricorda molto una famosissima arte giapponese, quella del kintsugi.
Per questo, i Les Enfants hanno preparato una sorpresa ai propri fan; uno speciale contest a tema in collaborazione con Giappone Milano. L’haiku scelto come vincitore del contest è stato quello di A.B. che si è guadagnat* il diritto di partecipare a un workshop di kintsugi, tenuto da Kintsu Handmade.
Questa collaborazione ci ha reso estremamente felici e orgogliosi, ma anche molto curiosi: chi sa che non ci siano ulteriori legami fra i Les Enfants e il Giappone? Per scoprirlo, abbiamo intervistato il gruppo!

Foto: @Les Enfants – Facebook
GM: “Non amarsi è non correre il rischio di stare male”; come si lega questa frase del vostro singolo ai significati simbolici del kintsugi?
LE: Dobbiamo esser sinceri: quando abbiamo scritto questo brano, mai avremmo immaginato di arrivare ad abbracciare la cultura orientale e giapponese in particolare. Poi però, pensando a quanto per la nostra esperienza l’amare significhi in qualche modo anche scheggiarsi, mettersi a nudo e accogliere le crepe che rompono il nostro equilibrio, accettando anche a volte l’idea di cadere a terra e rompersi in mille pezzi, il rimando al Kintsugi è arrivato in modo naturale. Come l’antica arte giapponese consiste nel riparare con l’oro oggetti rotti dando loro una nuova vita e rendendoli più preziosi, anche l’amore forse vale la pena di essere vissuto, per uscirne magari con qualche cicatrice in più, ma più splendenti di prima.
GM: Prima di scrivere la canzone conoscevate già il kintsugi? Come avete scoperto quest’arte giapponese?
LE: In verità no. Abbiamo scoperto l’esistenza di questa meravigliosa arte innamorandocene parlandone con Simone Castello della nostra label e Maurizio Bonino, in arte Bonetti, artista e collaboratore dell’etichetta, che dopo aver ascoltato la canzone ci hanno fatto notare questo parallelismo. Abbiamo pensato che fosse un’immagine molto bella e perfetta per raccontare al meglio questo pezzo, quindi ce ne siamo appropriati. Ora siamo assolutamente curiosi di vedere come si faccia a riparare con l’oro, vogliamo brillare.
GM: C’è qualche altro aspetto della cultura giapponese che vi affascina?
LE: Ci sono alcune cose della cultura giapponese e orientale in generale che ci affascinano parecchio. La spiritualità, la pazienza e la cura, la conoscenza di sè, dei propri limiti e delle proprie possibilità e anche un po’ il rigore e il rispetto che fanno parte della cultura nipponica. In termini più concreti, tra le altre cose, adoriamo in particolare i bonsai e le arti marziali.
GM: Esistono delle opere giapponesi che in qualche modo vi hanno influenzato?
LE: Coscientemente, non riusciamo a darvi una risposta così netta. Forse, se c’è qualcosa che in qualche modo ci riporta al Giappone sono i paesaggi sonori che cerchiamo di creare.
I nostri brani cercano di disegnare paesaggi naturali da cartolina (il monte Fuji visto dal lago Kawaguchi è un’ispirazione perfetta a pensarci), si prendono il tempo di cui necessitano, e sono tutte un viaggio all’interno della nostra anima.
Se pensiamo alle nostre vite, a casa di Umberto (tastierista e compositore dei Les Enfants, ndr) c’è una stampa di Hokusai ad esempio che ci piace tantissimo, sulla mensola di Marco (cantante e batterista della band, ndr) c’è un libro di Jodorowsky che parla degli Haiku.
Ma in fondo noi siamo Les Enfants e forse la verità è che tutti e quattro (lo sappiamo, è buffo) pensiamo subito a Dragon Ball e alle sfere del drago.

Foto: @Les Enfants – Facebook

Foto: @Les Enfants – Facebook
GM: Avete mai pensato di inserire qualche elemento nipponico nella vostra musica?
LE: Non siamo molto ferrati sulla cultura musicale giapponese, ma siamo assolutamente curiosi e aperti a questo tipo di cose, dev’essere davvero divertente. Se avete qualche consiglio noi ci siamo!
GM: Siete mai stati in Giappone? O quali luoghi vi piacerebbe visitare?
LE: Purtroppo non siamo mai stati in Giappone, ma da amanti della natura, preferiremmo più le sue bellezze paesaggistiche e culturali, rispetto all’area metropolitana e progressista. Come detto, ci ispira moltissimo il monte Fuji ma siamo sicurissimi che ci siano tante altre cose da vedere che ci renderebbero sicuramente entusiasti e felici.

Foto: @Les Enfants – Facebook
GM: Sappiamo che vi siete conosciuti al campo scout; vi piacerebbe affrontare percorsi come la scalata del Monte Fuji o magari uno dei pellegrinaggi tradizionali, come il Cammino degli 88 templi o il Kumano Kodo?
LE: Beh, se si tratta di camminare, siamo sempre pronti.
La scalata del Monte Fuji è sicuramente nei nostri sogni, e anche il Cammino degli 88 templi dev’essere straordinario!
Grazie a questa domanda poi abbiamo scoperto anche un nuovo potenziale posto da esplorare: non conoscevamo il Kumano Kodo.
Speriamo di poter riprendere a viaggiare al più presto, noi in Giappone ci andremmo anche a piedi ora!

Foto: @Les Enfants – Facebook
GM: Qui a Milano vi capita di fare qualche “esperienza” giapponese?
LE: Lo sappiamo, è banale, ma il sushi è sempre nei nostri cuori. Per il resto abbiamo ancora tanto da imparare a riguardo e siamo felicissimi di questa collaborazione con Giappone Milano perché, da bravi infanti, siamo sempre curiosi e affamati di cose nuove e bellezza.
Intanto siamo pronti a provare in prima persona l’arte del kintsugi, ma vogliamo sia la prima di tante altre esperienze più artistico-culturali che ci vedranno protagonisti.
GM: Siamo super felici di questa collaborazione anche noi; aver scovato un richiamo a un pizzico di Giappone anche nel panorama musicale di Milano, per noi è stata una sorpresa emozionante.
Entrare in contatto con un gruppo della nostra città, che si fa strada mantenendo a fuoco le proprie radici e le proprie priorità, è stato per noi un vero piacere. La collaborazione con l’etichetta Costello’s Record lo è stata altrettanto; una squadra gentile e disponibile, oltre che preparata. Ringraziamo dunque i Les Enfants e e Costello’s e speriamo che tramite il nostro progetto possiate scoprire ancora di più sul Giappone!
In chiusura, rilanciamo ai lettori… Cosa ne pensate: ci sono altre domande che vorreste fare ai Les Enfants? Fatecele sapere in DM sulla nostra pagina Instagram e saremo felici di approfondire ulteriormente l’intervista! E intanto che ci ragionate, non dimenticate di ascoltare il nuovo singolo dei Les Enfants, Non Amarsi!