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MALDESTRO DALLA NASCITA

Recensione del manga autobiografico di Yarō Abe, autore de La Taverna di Mezzanotte

Maldestro dalla nascita è un manga autobiografico di Yarō Abe, l’autore del popolare La Taverna di Mezzanotte e di Mimikaki. L’opera racconta l’infanzia e la giovinezza del mangaka ed è stata pubblicata nel 2022 in Italia da Bao Publishing, all’interno della collana Aiken dedicata al fumetto giapponese, con la traduzione di Prisco Oliva.

Maldestro dalla nascita: la nostra recensione

Dal momento in cui ho saputo dell’uscita di un’autobiografia a fumetti di Yarō Abe ho iniziato a prefigurarla nella mia testa e a immaginare come le caratteristiche tipiche dell’autore potessero confluire nel racconto di una vita intera… E devo dire che in Maldestro dalla nascita ho ritrovato esattamente ciò che mi aspettavo e ciò che amo di più di questo mangaka. Ironia, delicatezza, sapori dolci e amari che si mescolano, la voglia di sorridere delle proprie piccole sfortune e fortune e un nonsoché di nostalgico.

Il protagonista è Makoto (alter ego dell’autore), che seguiamo dalla nascita fino all’università, prima, insomma, che diventasse a tutti gli effetti un mangaka di successo, contro quella che scopriamo essere ogni sua previsione.

Il suo riscatto non arriva attraverso grandi momenti di gloria o rivalsa, ma è un susseguirsi di aneddoti in cui Makoto passa ironicamente da una sconfitta all’altra, con qualche piccola vittoria qua e là. La realizzazione finale, infatti, non viene praticamente mostrata, e la vita del protagonista ha il sapore dell’autoironica consapevolezza e dell’accettazione di se stessi.

Il modo di raccontare di Yarō Abe si sposa perfettamente con la storia; divertente, espressivo, mostra una finestra sulla vita di un bambino che si sente costantemente l’ultimo, con squarci di vita di una normalità che però non è mai banale perché carica di significato e che porta avanti il racconto. Il tutto con l’ironia, il tono agrodolce e la delicatezza di cui l’autore si è già dimostrato capace.

A incorniciare la storia, dolce ma che non fa sconti a nessuno, un Giappone rurale permeato dagli alti e bassi dell’epoca Shōwa e, soprattutto, il rapporto con la famiglia, in particolare con il padre un po’ fanfarone ma anche affettuoso, che ha certamente segnato la vita dell’autore.

Makoto è cagionevole, piccolo di statura, goffo è decisamente poco versato per lo sport; come tutti i bambini fa qualche marachella ma mai con cattiveria. La sua è la storia di un bambino che si sente inadeguato, probabilmente anche un po’ “sfigato”, che però racconta sempre col sorriso il suo essere maldestro. Ed è proprio per questo che è impossibile non provare simpatia nei suoi confronti.

Insomma, Maldestro dalla nascita è una lettura leggera, divertente, scorrevole e piacevole. Dalle mani di Yarō Abe non ci si poteva aspettare altro!

E poi, alla fine c’è anche un toccante capitolo inedito de La Taverna di Mezzanotte, una bellissima sorpresa.

E se lo stile dell’autore per quanto riguarda lo storytelling e i disegni (sempre semplici ma di grande espressività) non cambia rispetto agli altri lavori, è interessante vedere il genere slice of life applicato in modo non antologico come visto in precedenza, ma a un’unica lunga storia con un capo e una coda.

Infine, una nota sull’edizione, molto curata, che vede una sovracoperta con delle particolari venature che ricordano quasi la texture di una foglia, a rendere ancora più unico il volume.

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Rachele Gatti

Co-founder di Giappone Milano

Toscana trapiantata a Milano, amo il Giappone dal 2015 (sì, so la data!) per i suoi infiniti contrasti. Potrei parlare per ore di capelli colorati e, ovviamente, cultura giapponese!

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