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IMPERATORE DEL GIAPPONE – LA STORIA DELL’IMPERATORE HIROHITO

Recensione del manga di Junichi Nōjyō

In questo articolo parliamo del manga Imperatore del Giappone – la storia dell’imperatore Hirohito, di Junichi Nōjyō, pubblicato in Italia nel 2022 da L’Ippocampo.

∴ Cos’è e di cosa parla il manga Imperatore del Giappone: la storia dell’Imperatore Hirohito 

Imperatore del Giappone: la storia dell’Imperatore Hirohito (Shōwa Tennō Monogatari in originale) è una serie manga disegnata da Junichi Nōjyō, basata sull’opera di Kazutoshi Handō  e sceneggiata da Issei Eifuku. L’opera ripercorre la vita dell’imperatore il cui regno è durato più a lungo nella storia del Sol Levante: Hirohito, ovvero l’imperatore Shōwa. Sul trono per 62 anni, la sua vita attraversa ben 3 periodi storici giapponesi (Meiji, Taisho e, appunto, Shōwa), a partire dai primi del 900 per arrivare fino alla fine degli anni 80, passando per tutte le rivoluzioni, i cambiamenti e i momenti complessi che segnarono quel periodo.

Imperatore del Giappone – la storia dell’imperatore Hirohito: la storia editoriale del manga

Pubblicato in occasione della celebrazione dei 30 anni dalla morte di Hirohito, questo manga è già un fenomeno editoriale in patria e ha consacrato Junichi Nōjyō come uno dei migliori mangaka viventi. Pubblicato in Italia da L’Ippocampo, si configura come un punto di svolta per la casa editrice, che per la prima volta si lancia nell’ambito del fumetto nipponico.

L’editore, affascinato da questo prodotto, ha voluto portarlo anche da noi, nonostante le difficoltà legate alla diffusione di storie relative ai regnanti nipponici e a quelle invece legate al background storico e culturale che fa da base a questo manga. 

La traduzione, infatti, è molto impegnativa per via di una ricostruzione storica molto accurata; nomi, cariche, titoli e toponimi tipici non solo del Giappone, ma anche di quello specifico periodo vanno in qualche modo fatti capire al pubblico italiano, così come i rapporti fra i personaggi, che in giapponese vengono espressi tramite i registri linguistici, devono trovare il modo di trasparire anche nella nostra lingua, così diversa da quella nipponica. Allo stesso modo i continui riferimenti a opere, cultura e tradizione storica del Sol Levante non sono noti in Occidente e non possono essere dati per scontati.

A rendere la sfida ancora più impegnativa, la tematica trattata; il casato imperiale in Giappone ha un’aura di sacralità e tutto ciò che lo riguarda passa attraverso rigidi controlli. E quindi anche quest’opera deve passare attraverso molti controlli da parte dell’editore giapponese prima di avere il via libera per la pubblicazione.

Se a giugno 2022 sono usciti i primi 2 volumi, infatti, bisognerà attendere fino all’autunno per l’arrivo dei numeri 3 e 4; nell’attesa, vi raccontiamo come abbiamo trovato i numeri 1 e 2.

∴ Imperatore del Giappone – la storia dell’Imperatore Hirohito: la nostra recensione

I primi due volumi coprono la vita di Hirohito dalla sua infanzia fino al fidanzamento; quindi, all’incirca dal 1904 fino al 1918 e si concentrano principalmente sulla formazione e sull’educazione del futuro imperatore Shōwa, il principe Michi.

Il manga si basa sul lavoro di un importante storico giapponese, un autore che ha fatto costantemente ricerca tra i diari e i resoconti privati della casa imperiale, di cui in qualche modo si vedono i frutti nel manga. Nonostante i fatti siano in parte rielaborati ai fini della narrazione, la ricostruzione storica è accurata e intorno alla vita quotidiana del principe si avvicendano una moltitudine di personaggi che si fanno spesso specchio della forma mentis delle epoche precedenti, o presagiscono quella futura.

Si percepisce tutto l’alone di distanza della famiglia imperiale nipponica, che vive non solo isolata dal resto della società, ma anche isolata, in qualche modo, internamente. È usanza, infatti, che non siano i genitori a crescere i futuri imperatori, ma che questi vengano mandati a vivere nella propria residenza e cresciuti da istitutrici e insegnati, che, nel caso di Michi, diventano figure di riferimento e modelli più dei propri genitori biologici.

Il carico di aspettative sulle spalle di Michi diventa man mano più evidente, così come il suo percorso verso la consapevolezza di non essere un cittadino normale, ma una persona che rappresenta lo Stato intero.

Se la storia umana è molto chiara, la capillarità e l’importanza del background storico in quest’opera presuppone forse che il lettore già conosca un po’ il passato del Giappone, o comunque nutra un tale interesse al riguardo, da andare ad approfondire autonomamente determinate tematiche, epoche o figure, qualora non le conoscesse.

Questo tratto, da un lato, rende Imperatore del Giappone – la storia dell’Imperatore Hirohito un manga di nicchia nel mondo occidentale, ma dall’altro lato è anche l’elemento che lo rende così unico e interessante.

Lo stile di disegno, molto realistico, si adatta perfettamente a questa tipologia di racconto, e alcune tavole a colori impreziosiscono il primo volume. La narrazione è abbastanza aneddotica, ma non si perde mai il filo e si ha sempre la sensazione di seguire una storia ben compatta.
Nonostante la difficoltà dell’argomento, la lettura è molto scorrevole e rapida. Forse, immaginiamo, aiutata dal fatto che in questa parte il racconto è concentrato su fatti di vita privata. Ci aspettiamo che la lettura diventi più complessa col progredire degli eventi, soprattutto laddove si toccheranno argomenti delicati e drammatici.

∴ Imperatore del Giappone – la storia dell’Imperatore Hirohito: riflessioni finali

Quella di Hirohito è senza dubbio una figura molto discussa, che, visti i tragici eventi della Seconda Guerra mondiale, solleva spesso dubbi e conflitti, in particolare in Occidente. Se ci sia o meno un intento in qualche modo propagandistico all’interno dell’opera, è una domanda che sorge spontanea.

Essendo stati alla presentazione, possiamo dirvi che, sebbene in Giappone ci sia comunque rispetto per Hirohito, il manga si basa sull’opera storiografica di un uomo che non è un apologeta in questo senso, mentre per raccontarvi le nostre sensazioni personali dovremo aspettare di leggere i prossimi volumi che saranno probabilmente più densi di situazioni critiche.

Quello che è certo è che Hirohito non può che configurarsi come simbolo del passaggio a epoche del tutto differenti, segnate da eventi senza precedenti, che ha in qualche modo rappresentato un punto di riferimento, un collante, per il Paese del Sol Levante. Attraverso lui possiamo vedere non solo la storia di un uomo, non solo la storia di un Imperatore, ma la storia di un’intera nazione.

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Rachele Gatti

Co-founder di Giappone Milano

Toscana trapiantata a Milano, amo il Giappone dal 2015 (sì, so la data!) per i suoi infiniti contrasti. Potrei parlare per ore di capelli colorati e, ovviamente, cultura giapponese!

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