MIMIKAKI
Recensione del manga di Yaro Abe
Nella recensione di oggi parliamo di Mimikaki, una raccolta antologica di racconti di Yaro Abe, pubblicata da Bao Publishing nella collana Aiken dedicata al manga. Queste storie autoconclusive sono legate da un luogo e una figura, la signora Yamamoto di “Mimikaki da Yamamoto” e lasciano trasparire momenti di vita dei personaggi; ma prima di parlare del manga, occorre forse fare un passo indietro e parlare dell’oggetto che dà titolo al volume.
∴ Cos’è un mimikaki
Prima ancora di parlare del manga, vale la pena soffermarsi su quello che sarà il perno di tutte le storie; il mimikaki, ossia il tradizionale scovolino in legno utilizzato in Giappone per la pulizia delle orecchie. Oltre alla curiosità di essere un “cotton fioc” del tutto diverso dal corrispettivo occidentale, quest’oggetto richiama in qualche modo una coccola e un gesto di accudimento materno. È tipico, infatti, che siano le mamme a pulire le orecchie dei propri bambini, facendo loro poggiare la testa sulle gambe. Ha quindi un valore simbolico, psicologico ed evocativo che si adegua perfettamente allo scopo del lavoro di Yaro Abe.

∴ La recensione di Mimikaki
Mimikaki, dicevamo, è una raccolta di storie relative alla vita dei clienti del negozio della signora Shizue. L’autore di questo lavoro, Yaro Abe, è lo stesso del probabilmente più noto “La Taverna di Mezzanotte” e il tocco tipico dell’autore si riconosce fin dalla lettura dell’indice. È evidente, infatti, che anche in Mimikaki i clienti della signora Yamamoto saranno diversi e variegati e saranno ciascuno portatori di una propria storia autoconclusiva, senza una trama orizzontale particolarmente presente.
Anche in questo caso, poi, a fare da collante fra i vari clienti sono un luogo, appunto il negozio Mimikaki da Yamamoto, e una figura maieutica, ovvero la signora Shizue stessa, silenziosa, accogliente, pronta all’ascolto e in qualche modo seducente. Di lei non sappiamo molto e il suo ruolo è volto a far abbandonare i clienti alle proprie storie, alle proprie fantasie, alla propria vita e soprattutto a ciò che c’è nel profondo delle loro anime.


Nel susseguirsi dei capitoli, infatti, diverse persone si recano in questo luogo per farsi cullare dalle sapienti mani della signora e in questo modo scorgiamo scorci delle loro vite, dei loro pensieri o dei loro desideri. Ogni storia rappresenta un momento importante della vita del cliente o evoca un momento passato, che viene rivissuto, spesso con effetto catartico. Li seguiamo, ad esempio, nella scoperta della maturità sessuale, nell’imparare ad andare oltre il proprio primo amore, nell’avvicinarsi al Mimikaki per la prima volta, nel duro percorso che li porta a riconoscere le relazioni sbagliate, o semplicemente nel racconto di un piccolo vizio, di un piccolo piacere della vita.
Tra desideri sopiti, ricordi, sogni ad occhi aperti e sogni veri e propri, il gesto della pulizia delle orecchie va a toccare le corde del cuore dei clienti, li rassicura, li coccola e talvolta si associa anche a un piacere quasi edipico e sensuale.
Un punto di forza di questo volume è sicuramente la quantità di dettagli e ambientazioni in grado di portare i lettori più esperti in Giappone con un solo colpo d’occhio, fra zampironi a forma di maialini, tanzaku e teru teru bozu. Yaro abe si dimostra fin da questa sua opera (che precede La Taverna di Mezzanotte), abilissimo nel delineare la vita tipica della propria terra. Interessante anche la scarsa presenza di dialoghi in alcune storie (una addirittura ne è completamente priva); il racconto è affidato ad azioni e immagini, tanto da ricordare spesso la struttura di corti cinematografici.

Se vi è piaciuto La Taverna di Mezzanotte, Mimikaki non può mancare nella vostra libreria! Come sempre, vi lasciamo il link Amazon per acquistare il volume; a voi non cambia nulla e noi riceveremo una piccola percentuale che ci aiuterà a sostenere il progetto Giappone Milano.

Co-founder di Giappone Milano
Toscana trapiantata a Milano, amo il Giappone dal 2015 (sì, so la data!) per i suoi infiniti contrasti. Potrei parlare per ore di capelli colorati e, ovviamente, cultura giapponese!
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